scommesse su eventi di poker

E per pagare si usava Revolut, cercando di evitare tracciamenti ulteriori anche se, poi, in qualche modo i soldi vanno caricati e molti calciatori (vedi Zaniolo) hanno avuto anche grossi problemi perché controllati da chi sa che qualche distorsione con tutti quei milioni in mano è all’ordine del giorno. Gli sportivi elencati in precedenza sono indagati per il comma 3 della medesima legge del 1989, e cioè per l’ipotesi che nello stesso periodo abbiano partecipato non a scommesse sul calcio ma sulle piattaforme illegali a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e, in particolare alle partite di poker su tavoli online. “A fronte di tale attività agevolatrice”, il calciatore oggi al Newcastle e il collega che gioca nella Fiorentina, “risultano essere stati remunerati attraverso il riconoscimento di bonus sui propri conti di gioco o con una decurtazione del loro debito contratto con le scommesse”.

La gioielleria dietro tutto

I volti compaiono in alcune fotografie di gruppo scattate durante serate passate insieme a Londra e a Ibiza, come si evince dalle didascalie. Il nome di Caianiello viene associato dagli investigatori allo Stefano citato in uno degli interrogatori, in cui si parla di «un tavolo di poker con Fagioli, Tonali, Perin e un Pietro e un altro Stefano». Si trattava, secondo la ricostruzione, di un tavolo organizzato su uno dei siti gestiti dal gruppo, gli investigatori hanno verificato che un numero inserito tra i partecipanti del gruppo whatsapp chiamato “Poker” era intestato proprio a Caianiello e, nella rubrica di Tonali, era salvato con il nome “Stefanocaia”. La stampa generalista ha specificato molto bene che il gioco era fatto esclusivamente su siti illegali.

Scommesse su siti illegali, indagati 12 calciatori

Questi sono gli esiti di una complessa indagine condotta dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Guardia di Finanza della Procura della Repubblica di Milano – che ha permesso di individuare un gruppo attivo nell’area milanese, ritenuto responsabile dell’organizzazione illegale di scommesse, anche attraverso piattaforme online non autorizzate, utilizzate da numerosi scommettitori. Dalle conversazioni, relative al periodo tra il dicembre 2021 e l’ottobre 2023, è emerso come diversi sportivi fossero soliti scommettere su siti illegali, proprio per aggirare il divieto. Non snai login per “vendere” le proprie partite o per arricchire i propri conti in banca già spropositati, ma piuttosto per riempire i momenti di noia nei ritiri.

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Diverso sarebbe se le carte della procura mostrassero scommesse su partite di calcio, che potrebbero comportare una squalifica. In ogni caso, per quanto riguarda Fagioli e Tonali, una nuova squalifica arriverebbe soltanto se si riscontrassero azioni sanzionabili diverse rispetto a quelle già prese in esame nel 2023. Anche il poker online giocato in ritiro in Nazionale e su siti senza licenza Adm tra le attività illecite di cui i campioni italiani di Serie A e Premier League, come Tonali, sarebbero colpevoli. Non è stato un caso di calcioscommesse, ma un caso di gioco d’azzardo nella sua forma più pervasiva. Un mondo parallelo nascosto dietro Rolex e bracciali, in cui a perdere non sono solo i soldi, ma anche la lucidità. E un sistema che, se non vuole essere complice, dovrà iniziare a guardare meglio dentro i propri spogliatoi.

Caso scommesse in Serie A, tra i calciatori indagati c’erano gli “ossessionati dal poker”

Sarebbe coinvolta anche una gioielleria di Milano, la Elysium di via Pergolesi, attraverso cui versare il denaro, fingendo di pagare il conto di orologi di lusso mentre invece i bonifici andavano a saldare i debiti con i gestori delle scommesse. I clienti più facoltosi, calciatori e non, si vedevano fare largo credito dagli organizzatori, che poi li indirizzavano nella gioielleria dove avrebbero potuto pagare con un bonifico un “fantomatico” Rolex, che però restava nel negozio. Con questo escamotage gli scommettitori potevano saldare i loro debiti simulando un acquisto e senza attirare l’attenzione. I tre amministratori del negozio di orologi sono accusati di riciclaggio, mentre i due gestori delle piattaforme di esercizio abusivo delle scommesse. C’è un folto gruppo pontino coinvolto nell’inchiesta della Procura di Milano su un giro di scommesse clandestine attraverso piattaforme di giochi d’azzardo online. I promotori dell’organizzazione, in contatto soprattutto attraverso gruppi whatsapp, non ponevano limiti alle cifre che i calciatori decidevano di giocare.

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COSA RISCHIANO GLI SPORTIVI INDAGATI (qui l’approfondimento)Giocare su siti di scommesse illegali in Italia è un reato a prescindere dal fatto che chi lo commetta sia uno sportivo. In più, se confermato, anche spingere altre persone a giocare su queste piattaforme e aiutarle a “entrare nel giro” a fronte di una remunerazione dei proprietari dei siti costituisce un illecito. La pena per le ipotesi di reato formulate relativamente a Fagioli e Tonali sarebbe di 3 mesi di reclusione e 500 euro di multa. Per gli altri calciatori, le accuse si limitano all’aver preso parte a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in particolare a tavoli di poker “privati” a cui si poteva accedere soltanto con una password.